Ho imparato a “sentire” come mio, già da bambina, il mare dello stretto a Torre Faro, da adulta ho apprezzato quello di Capo Milazzo, ed infine, nella maturità, quello di Scala Torregrotta. Del mare mi piace tutto: il respiro, il profumo, la salsedine, il vento, il colore, il fedele gabbiano, le onde, il suo essere ora agitato ora tranquillo, sia quando lambisce la spiaggia o contrasta con gli scogli. Il mio speciale approdo, dove ho gettato l’ancora, è una casa sulla spiaggia a Capo Milazzo: lì il mio tempo si è fermato per distillare ed accarezzare con l’anima tutto ciò che il mare generosamente mi offre. Comincia così la mia “storia” con i pezzi di barca, il mio volere ridare vita a dei legni cosi vissuti che sanno di mare, di salsedine, di sole, di vento e di lavoro. La mia “follia” inizia con l’andare in spiaggia in inverno, dopo una mareggiata, a cercare legni o intere barche spiaggiate.



Stupefatta mi sento come Madama Butterfly e li guardo con “gli occhi pieni di Malia”. Immagino subito cosa il pezzo diventerà, già la forma me lo suggerisce, nel rispetto del colore originario pieno di straordinarie ed uniche sfumature. Più il pezzo è irregolare, più mi intriga la trasformazione: penso ad un divenire, a qualcosa che c’è già, che è lì, ed io tiro fuori in sintonia tra quello che posso realizzare con le mani, con le dita, e quello che mi suggerisce il cuore…. Nasce così l’idea di Madonna, di luna, di mare, di barca, di canna, di faro. Mentre cerco di fare venire fuori ciò che percepisco, attraverso il pezzo di barca, ho trovato nel maestro Enzo Celi una guida davvero speciale, un artista che mi ha saputo comprendere aiutandomi a “volare libera” con il mio “sentire”. Oggi le mie opere navigano in un altrove lontano: San Diego, San Francisco, Bruxelles, Bordeaux, Monaco, Londra, Sukhum, Tblisi, Umea, Nizza... intrise come sono di mare, di ricordi e di emozioni per raccontare e fare sentire ancora la loro “Malia”.

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